450 anni dopo il trionfo militare, ma anzitutto religioso e politico, della flotta cristiana su quella islamica turca nelle acque di Lepanto, l’Occidente sarebbe ancora in grado di fare altrettanto?
La Repubblica di San Marco, Stato fra i più esposti alle scorrerie turche, aderì immediatamente all’appello di papa Pio V e partecipò alla Lega Santa con 215 unità navali sulle 329 complessive.
Anche i vascelli toscani, a Lepanto, non mancarono e costituirono la flotta pontificia, di cui il duca di Firenze, Cosimo I, pagò direttamente una buona metà. Ma, per mantenere gli equilibri diplomatici con gli spagnoli, che non riconoscevano al Medici il titolo di Granduca di Toscana, papa Pio V gli chiese di non partecipare ufficialmente alla firma del trattato relativo alla partecipazione toscana alla Lega Santa.
Il Sultano ebbe ad esclamare: «Temo più le preghiere del Papa che tutte le milizie dell’imperatore». Il mondo cristiano, a Lepanto, non avrebbe dovuto vincere, analizzando semplicemente le forze in campo. Eppure il trionfo giunse, perché allo scontro partecipò gente ancora capace di affidarsi a Dio.