I primi insediamenti umani nelle Filippine risalgono a 2 milioni e mezzo di anni prima di Cristo. Ma il primo europeo a giungere in queste terre fu nel 1521 Ferdinando Magellano. Esattamente 500 anni orsono. Poco dopo l’arrivo della sua spedizione, Padre Pedro Valderrama battezzò nell’isola di Cebu il rajah Humabon ed oltre 500 indigeni, fondando così la prima comunità cristiana dell’arcipelago.

Un secolo dopo, nel 1637, Lorenzo Ruiz divenne il protomartire delle Filippine: venne torturato e decapitato a Nagasaki, in Giappone, dove con altri 15 missionari si era recato per annunciare Cristo. Sono stati tutti canonizzati nel 1987.

La popolazione delle Filippine ancora oggi è al 92% cattolica. Vanta la più grande università cattolica al mondo per popolazione studentesca in un unico campus. Eppure il Paese si trova costantemente nel mirino della persecuzione islamica e del comunismo. Non a caso, nell’ultimo quarto di secolo, ha avuto inizio uno scontro davvero singolare, quello della “battaglia dei nomi”, combattuta ai massimi livelli, per cancellare, cambiando nome allo Stato ed alle singole strade, l’identità cattolica di un intero popolo.