Ci piace aprire questo numero di Radici Cristiane con alcuni passi tratti dal discorso che Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha tenuto il 13 maggio 2023 in occasione del convegno promosso dalla Fondazione Lepanto nell’Aula Magna dell’Università Lumsa di Roma sul tema Fatima, la Russia, l’Ucraina nell’ora storica attuale.
Da più di un anno ormai l’Ucraina è vittima dell’aggressione militare russa su vasta scala ovvero della guerra che ha portato morte, distruzione e tanta sofferenza sulla nostra terra. Tuttavia, in questo periodo drammatico della nostra vita abbiamo capito che non si tratta soltanto della guerra di un Paese contro un altro, né tantomeno di una semplice “operazione militare”, ma di un vero genocidio del nostro popolo e di terribili crimini della guerra della Russia in Ucraina, causati anche dalla distorsione della Storia con un’esplicita connotazione ideologica. La Russia si è preparata alla guerra contro l’Ucraina diffondendo una serie di falsi miti sul nostro Paese.
Secondo la narrativa pseudostorica di Putin e dei suoi propagandisti, l’Ucraina è una creazione artificiale e non uno Stato sovrano. Il territorio ucraino fa storicamente parte della Russia. Negare l’esistenza del popolo ucraino come nazione con la propria storia, lingua, cultura e la tradizione ecclesiastica, è una strategia di disinformazione che i fautori del Cremlino utilizzano ormai da anni. Essere ucraini per gli ideologi russi non significa l’appartenenza ad una nazione con la propria identità, ma significa essere addetti di un’ideologia, creata artificialmente. Proprio per questo l’ideologia russa nega agli ucraini il diritto ad avere il proprio Stato indipendente e considera l’Ucraina come la propria antica colonia. Perciò il carattere di questa guerra è puramente coloniale. I sostenitori del Cremlino hanno spesso utilizzato il revisionismo storico come tattica di manipolazione.
Ma permettetemi di condividere con voi la mia esperienza personale dell’accaduto nel nostro Paese. Durante le mie visite nelle città ucraine, prima occupate dall’esercito russo e poi liberate, sono diventato testimone oculare dell’accaduto. Ho visto la tragedia delle fosse comuni dei civili, ho sentito diverse testimonianze delle vittime di stupri perpetrati dai soldati russi, siamo stati scossi dalla straziante testimonianza dei cadaveri giustiziati e abbandonati sulle vie delle nostre città. Purtroppo, non si tratta di casi singoli bensì delle azioni sistematiche dell’esercito di Putin a discapito della gente innocente dell’Ucraina. Le fosse comuni sono state rinvenute a Bucha, Mariupol e, probabilmente, ce ne saranno altre ancora; si sono verificati tanti casi di torture sui civili e anche sui bambini; le deportazioni forzate, ecc.
Carissimi, quando ho visto una famiglia – padre, madre e due bambine di 6 e 11 anni ammazzati e poi bruciati – vi confesso, umanamente parlando, che dentro di me è sorta questa domanda: Signore, ma perché? Questa domanda esistenziale ci fa capire che il nostro mondo, mondo alle soglie del terzo millennio, dopo il 24 febbraio 2022 è cambiato per sempre. Questa domanda interpella oggi la nostra coscienza umana e cristiana e pone domande alla civiltà contemporanea e al mondo intellettuale della Chiesa.
Ma il dolore più profondo è quello di sentire la giustificazione cristiana della guerra russa contro l’Ucraina, vale a dire il sostegno e la sintonia perfetta della Chiesa ortodossa russa con l’ideologia del “mondo russo”. Si dice che questa guerra metafisica sia una guerra contro il globalismo universale, soprattutto quello occidentale e americano, e che la Russia combatta in Ucraina una guerra santa contro i satanisti sacrileghi per proteggere il cristianesimo ed i valori tradizionali. Tante volte abbiamo sentito dai vertici della Chiesa ortodossa russa parlare della presunta diabolica alleanza dell’Ucraina con le forze dell’Ade. Demonizzare l’Ucraina e il mondo occidentale come infedeli senza Dio va di pari passo con la disinformazione al servizio del Cremlino secondo cui l’Occidente intende distruggere i “valori tradizionali”. Invece, sempre loro, presentano la Russia come protettrice di tali valori. Purtroppo, anche l’Occidente per anni ha creduto a questa propaganda, vedendo la Russia come la salvezza dei valori cristiani di fronte a tutte le sfide di oggi. Giustamente, il Santo Padre Francesco ha definito questa guerra una guerra sacrilega.
Durante tutto il periodo della guerra in Ucraina, da parte dei vertici della Chiesa del Patriarcato di Mosca non abbiamo, purtroppo, sentito nessuna parola contro la guerra, né abbiamo ascoltato espressioni di solidarietà almeno con i propri fedeli ortodossi residenti nel nostro Paese; non abbiamo trovato nessun appello rivolto ai soldati russi ad astenersi dalle azioni crudeli nei confronti delle persone innocenti e a comportarsi umanamente con gli ostaggi, i feriti e la popolazione civile. Tutt’altro: abbiamo sentito la glorificazione dei crimini di guerra e dell’ideologia di violenza da parte dello stesso Patriarca Kirill.
Mi permetto, in questa occasione, di rivolgermi alla vostra comunità accademica con l’invito di studiare, approfondire ed elaborare una valutazione scientifica delle cause e delle conseguenze della guerra in Ucraina, con una particolare attenzione all’ideologia del “mondo russo”, che sta diventando un’enorme sfida per la credibilità del messaggio cristiano e della verità oggettiva, che cerca di falsificare la storia e costruire una nuova narrazione ideologica.
Mi appello dunque a tutti gli studiosi del mondo a non tacere. Il genocidio del popolo ucraino perpetrato sulla nostra terra dalla Federazione Russa - se non denunciato e fermato oggi - domani sarà causa delle innumerevoli vittime come lo hanno già fatto il nazismo e il comunismo nel secolo scorso. Noi sentiamo urgente bisogno di uno studio approfondito delle questioni di violenza, di guerra e di ricerca di pace e giustizia al fine di elaborare una visione teologica capace di rispondere alle sfide del terzo millennio. I frutti di queste riflessioni potrebbero diventare molto utili sia per i cristiani sia per il mondo secolare.
Ma il Messaggio di Fatima è per noi un messaggio di speranza: la speranza della protezione del popolo ucraino davanti all’aggressore e la speranza della conversione della Russia.
DIDA
Foto di Rovine 11: «Non si tratta soltanto della guerra di un Paese contro un altro, né tantomeno di una semplice “operazione militare” – afferma Sua Beatitudine Shevchuk -, ma di un vero genocidio del nostro popolo e di terribili crimini della guerra della Russia in Ucraina, causati anche dalla distorsione della Storia con un’esplicita connotazione ideologica».