Il prof. Duilio Marchesini è morto da quasi un anno, il 26 gennaio scorso, all’età di 89 anni, ma il suo ricordo resta indelebile anche oggi grazie ai libri, che ci ha lasciato. Tra questi, la sua monografia Contro l’arte astratta e informale, curata nel 1998 per la Grande Enciclopedia Epistemologica, fondata e diretta da mons. Antonio Livi. L’opera in appendice presenta il Primo manifesto della continuità dell’arte, cui hanno aderito diversi artisti ed intellettuali, romani e non, gli stessi che sono stati presenti poi all’ultima sua Mostra di arte figurativa personale, organizzata nel 2018 presso la galleria S. Maria dei Miracoli di via del Corso, a Roma, nonché presenti alle sue esequie, celebrate nella parrocchia di Sant’Eugenio alle Belle Arti.

Del resto, il curriculum vitae del prof. Marchesini non lascia dubbi circa la sua competenza nella materia trattata nel libro: diplomatosi all’Accademia delle Belle Arti di Brera, ha insegnato disegno e storia dell’arte in diversi licei, si è affermato come pittore e come teorico dell’arte figurativa, inoltre è stato per tre anni presidente dell’Ucai Roma 2, Unione Cattolica Artisti Italiani. In tutti questi ambiti, che lo videro protagonista, come artista e come docente, portò avanti l’attualità dell’arte figurativa, ma soprattutto denunciò l’inconsistenza culturale dell’arte astratta e informale.