Si tratta di quindici brevi storie, ricche di spunti di carattere storico e spirituale e con un unico filo conduttore: «In questi racconti – spiega lo stesso autore, Cammilleri – quel che ricorre spesso è Qualcuno, Dio per l’esattezza, che c’è anche quando sta in silenzio. E la vita, ogni vita, Gli gira intorno e da Lui prende senso». C’è per tutti e non solo per quanti abbiano il cuore vigile e la fede pronta a cogliere i segni della Sua presenza nel contesto in cui viviamo.

Tra i racconti proposti, v’è quello, curioso, di messer Jacopo degli Uguccioni, eretico condannato al braccio secolare dall’Inquisizione. Per questo decisi di chiedere ad un mago di preparargli un elisir, che gli consentisse di cadere in uno stato di morte apparente, risvegliandosi dopo una cinquantina d’anni. In realtà, la pozione assunta lo fa risvegliare solo secoli dopo, nel contesto attuale. Subito messer Jacopo si rese conto come oggi nessuno si stupisca più di sentir chicchessia bestemmiare per strada, ma, partecipando ad un incontro pubblico proprio sull’Inquisizione, si sentì, proprio lui che da essa fu condannato, di tesserne l’elogio, evidenziarne le ragioni che condussero alla sua istituzione, sottolinearne il carattere mite ed a volte sin troppo misericordioso. Parole, che gli attirarono l’immediata, violenta reazione da parte del pubblico presente, privo di misericordia e di rispetto nei suoi confronti, al che capì come in questo mondo la libertà di parola sia solo apparente.

Questa e le altre storie evidenziamo quanto il libro sia pregno di spunti storici e spirituali, in grado di far riflettere il lettore.