Gli autori del volume Guerrieri serafici sono Ambrogio Maria Canavesi e Wawrzyniec Maria Waszkiewicz, due giovani sacerdoti francescani, italiano il primo e polacco il secondo, ferrati entrambi nelle scienze storiche. È questo ad aver loro consentito di ricomporre con quest’opera un binomio troppo a lungo scisso nell’ultimo mezzo secolo, quello relativo a guerra e santità. Si tratta, infatti, di una raccolta di racconti autentici di pace e di guerra, le storie dei “guerrieri serafici”, appunto, proposte in modo avvincente, benché rigorosamente basate su documenti, come dimostra anche la nota bibliografica posta al termine di ciascun racconto, proprio per consentire al lettore, che desiderasse approfondire, di recuperare e verificare alle fonti le vicende narrate.

Si parte dall’incontro, avvenuto durante la quinta Crociata, tra san Francesco d’Assisi ed il sultano al-Khamil, che rimase profondamente colpito dal coraggio con cui il santo dal cuore guerriero lo invitò alla conversione. L’impegno costante dei francescani nelle Crociate dal XIII al XVII secolo, del resto, si colloca interamente sulla scia del loro fondatore e costituisce una milizia serafica di ordine spirituale imprescindibile.

Allo stesso modo grande forza dimostrarono anche santa Chiara, facendo fronte all’assalto dei saraceni al convento di san Damiano, ad Assisi, nel 1239; san Giovanni da Capestrano, condottiero a sessant’anni dell’esercito cristiano a Belgrado; ma anche padre Anselmo da Pietramelara, padre Angelo di Joyeuse, san Lorenzo da Brindisi, il beato Marco d’Aviano, fra’ Luka Ibrišimović, fra’ Gereon Goldmann, san Massimiliano Kolbe. L’elenco potrebbe continuare, facendo incontrare al lettore “guerrieri serafici” senza odio, mossi solo dall’amore di Dio, ma pronti proprio per questo a fare olocausto della propria vita.