La libertà religiosa è a rischio nel mondo. L’allarme è giunto, forte e chiaro, dalla Comece-Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea: tra gli Stati membri dell’Ue v’è una crescente tendenza a «trascurare il diritto fondamentale alla libertà religiosa», benché sia protetto dall’art. 9 della Convenzione europea dei diritti umani e dall’art. 10 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione. A dichiararlo è stato lo scorso 22 gennaio il presidente della Comece, il card. Jean-Claude Hollerich, che ha spiegato come, in particolare, le misure adottate per «prevenire la radicalizzazione e l’incitamento all’odio ed al terrorismo» abbiano «un impatto negativo sulle confessioni religiose». Francia docet.
Persino l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha sentito la necessità di approvare il giorno prima una risoluzione sulla protezione dei siti religiosi, sempre più nel mirino di terroristi e milizie, avviando una conferenza internazionale per valutare i mezzi migliori con cui attuare un preciso piano d’azione in merito. Purtroppo sempre più all’ordine del giorno figura la distruzione deliberata di chiese e santuari, di reliquie e monumenti, oltre al conseguente traffico illecito di oggetti sacri. Da qui l’invito rivolto ai governi a tutelare tali luoghi come obiettivi vulnerabili e ad attuare misure di salvaguardia per proteggerli, senza sottovalutare i rischi.