La Fabbrica di San Pietro è per molti sinonimo della Basilica sorta sulla tomba dell’Apostolo. Ma pochi la associano a quella miriade di persone e di maestranze artigiane, uomini e donne, che per secoli hanno costruito e decorato il massimo tempio della Cristianità.

Vissute all’ombra dei grandi artisti che le coordinavano, queste persone sono state dimenticate dalla grande storia, ma ora riemergono in tutta la loro dignità e identità in una corposa quanto appassionante raccolta di ricerche inedite, promossa da quell’immensa fonte di storia viva, che è l’Archivio della Fabbrica di San Pietro.

La Fabbrica, infatti, è anche quel cantiere di lavori, che dal 1506 si è perfezionato ad un livello tale da divenire un modello esemplare per molti altri cantieri italiani ed europei ed anche per i moderni sistemi di tutela dei diritti dei lavoratori.

Infatti, chi mai si sarebbe aspettato che proprio in quella Chiesa che molti accusano di misoginia e di avidità economica si attuassero già nei secoli passati politiche di tutela dei lavoratori e delle lavoratrici, della loro sicurezza sul cantiere, dell’assistenza ai loro familiari, della parità di trattamento tra uomini e donne? E che già nel 1600 i suoi lavoratori erano meglio retribuiti di quelli inglesi, finora ritenuti i più privilegiati e “moderni”?

Le ricerche pubblicate in questo studio dimostrano, documenti alla mano, che le cose andarono proprio così e che a fare la differenza fu la coscienza collettiva della sacralità dell’edificio che stava sorgendo sulla tomba di Pietro, nonché la pietà cristiana che da sempre sostiene la fede della Chiesa.

Si tratta di una corposa ricerca storica sul passato, di estrema importanza per comprendere il tempo presente. (Sara Magister)