Di fronte a dubbi e incertezze a riguardo, si avverte il bisogno di interrogare la tradizione della Chiesa, in particolare quella antica, per verificare quale sia stata la dottrina e la prassi ecclesiale dei primi secoli.
Il domenicano Attilio Carpin è docente stabile di Teologia dogmatica presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna (Bologna). È autore di numerose pubblicazioni prevalentemente a carattere storico-teologico con particolare interesse per la teologia sacramentaria patristica e medievale.
E la risposta che viene dallo studio dei passi biblici e delle opere dei Padri della Chiesa non è che una: il matrimonio è assolutamente indissolubile, anche se al mondo piacerebbe banalizzarne il Sacramento o, alla maniera dei protestanti, abolirlo del tutto, riducendo le nozze ad un mero contratto tra privati, che si possa sciogliere in qualsiasi momento su richiesta di una delle parti.
In chiusura, l’autore demolisce una per una le tesi “possibiliste” del sacerdote ecumenista Giovanni Cereti, che si batte da quarant’anni (risale al 1969 un suo noto pamphlet, recentemente riesumato) per la Comunione ai divorziati.