Assolutamente ideologico il presupposto di partenza: tutti saremmo «stati educati in un clima di sessismo», per cui tutti saremmo, chi più chi meno, «omofobi».
Con uno scopo ben preciso: giustificare il fatto che la sconcertante pubblicazione venga diffusa in tutte le scuole, sollecitando i docenti ad organizzare incontri per i propri alunni con «esperti e organizzazioni Lgbt» (pag. 53). Del resto, prima di esser pubblicata, la stessa guida – che ha peraltro ricevuto l’immancabile sostegno dell’Unione Europea – è stata verificata, rivista e corretta da differenti organizzazioni del movimento Lgbt spagnolo, che han poi dato il proprio “imprimatur” alla stampa.
Dall’omofobia si potrebbe «guarire» – si legge –, purché chiunque confessi di esserne affetto mediante un lavoro di «introspezione» personale. Del tutto devastanti i contenuti dell’opuscolo, che giunge addirittura a definire la cosiddetta “eterosessualità” contro natura: «I fatti dimostrano – si legge – che ad esser naturale è la diversità sessuale». Non solo.
Tutta la guida poggia su una concezione semplicemente paranoica dell’omofobia, intesa come una specie di infezione culturale da estirpare alla radice negli adulti, mediante un procedimento di «rieducazione», chiedendo «aiuto» a «professionisti, sindacati o associazioni Lgbt». L’agenzia InfoCatólica, che ha dedicato ampio spazio alla notizia, ha definito la modalità proposta simile ai sistemi di «rieducazione forzata durante la rivoluzione culturale nella Cina maoista».