Alessandra Borghese è stata a Lourdes molte volte: da sola, al seguito di pellegrinaggi organizzati e come hospitalière del Santuario. Ogni volta il viaggio è stato un’esperienza nuova, «un tuffo nella fede, nella Grazia, nella carità», di cui ci offre una testimonianza trasmessa attraverso riflessioni, pensieri, emozioni particolari suscitati dal luogo straordinario e dal contatto con le persone.
Da quell’11 febbraio 1858 la Grotta di Lourdes, dove Maria s’è rivelata come Immacolata Concezione, è divenuta un rifugio aperto a tutti. Ogni anno circa sei milioni di pellegrini si recano nel piccolo borgo ai piedi dei Pirenei: ciascuno con un desiderio, una promessa, un voto nel cuore. Molti sperano nel miracolo di essere ascoltati e guarire. Anche se il miracolo più frequente, a cui è difficile sottrarsi, è la guarigione del cuore.
Con stile diretto e coinvolgente, Alessandra Borghese prende per mano il lettore e lo guida sui passi di Bernadette Soubirous, la piccola veggente di Lourdes che ebbe il privilegio di incontrare Maria, fino al convento di Nevers, dove la Santa visse e morì all’età di trentacinque anni (1879) e dove inspiegabilmente il suo corpo si è conservato intatto. «Il mio desiderio – scrive l’Autrice – è quello di condividere con altri l’esperienza sempre intensa di Lourdes. Con chi già conosce questo luogo perché possa riviverla. Ma anche, non voglio nasconderlo, di attirare l’attenzione di chi non ha mai visto la Grotta dei Pirenei affinché, affascinato dalla misteriosa storia che la circonda e dalla testimonianza di chi l’ha vissuta, scopra la voglia di conoscerla».