Il 13 novembre scorso alcuni funzionari governativi turchi hanno devastato il Monastero ortodosso di Cristo Salvatore, a Princess Islands. Un comunicato dell'Ordine di Sant'Andrea - Arconti del Patriarcato Ecumenico, organinnione con sede a New York, rivela che «in risposta all'illegale distruzione di una chiesa cristiana ortodossa storica in Turchia da parte di otto funzionari di un Ministero della Silvicoltura locale, Sua Santità il Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha inviato una lettera a Mevlut Kurban, capo del distretto di Princess Islands, esprimendo la sua delusione e il suo turbamento» per l'accaduto.
«Il Patriarca Ecumenico ha sottolineato che il Monastero di Cristo Salvatore era soprawissuto a numerosi incendi e terremoti nel corso di secoli. È incivile devastare un edificio sacro così importante a livello storico e culturale, e ingiusto distruggerlo, soprattutto quando Istanbul è stata scelta come capitale europea nel 2010».
Il dottor Anthony J. Limberakis, Comandante Nazionale dell'Ordine di Sant'Andrea, ha condannato le azioni illegali dei funzionari turchi: «A nome di tutti i popoli di fede che valorizzano la libertà religiosa, i diritti umani fondamentali e la dignità di ogni essere umano, esortiamo il Governo della Turchia a porre immediatamente fine alla distruzione di questo storico Monastero e a fermare l'incessante persecuzione degli umili custodi e lavoratori che vivono nelle proprietà del Monastero».
Il dottor Limberakis ha sottolineato che gli Arconti negli Stati Uniti sono decisi sostenitori dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea e hanno chiesto che tutti gli amici della Turchia esortino il Governo a trattare tutti i cittadini turchi in modo equo e giusto, indipendentemente dalle loro convinzioni religiose.
Il Monastero si trovava in fase di ristrutturazione. I funzionari hanno rimosso e gettato via le tegole del tetto e hanno rotto tutte le finestre, distruggendone i telai. Hanno inoltre minacciato i residenti ingiungendo loro di abbandonare le loro case perché sarebbero state distrutte. «Preghiamo per una soluzione positive a questo tragico evento e aspettiamo con ansia la riparazione dei danni del nostro amato Monastero», conclude il comunicato.