Si tratta di una nuova copia anastatica dell'"editio typica"del Messale Romano approvata da Giovanni XXIII, curata dai liturgisti Manlio Sodi e Alessandro Toniolo, nella cui introduzione leggiamo: «Il motu proprio di Benedetto XVI coglie la linea che unisce il Concilio di Trento al Vaticano II».
La liturgia è «realtà viva», è «attualizzazione del Mistero della salvezza», si pone «in sintonia con le coordinate culturali dei fedeli» e necessita «di un certo adeguamento e talvolta di riforma». Ma la vita rituale della comunità dei credenti ha come «principale punto di riferimento la Parola vivente di Dio, annunciata e celebrata».
Ecco perché unica è la fede, come unica è la Chiesa che attorno all'altare costruisce la sua identità. Si colloca tra questi due termini ideali di «continuo mutamento» e di «immutabile verità» la ricerca nata dal movimento liturgico del XX secolo, sulla scia del quale si pone l'ultimo prezioso lavoro del liturgista Manlio Sodi, dell'Università Pontificia Salesiana, e di Alessandro Toniolo, docente della Facoltà teologica del Triveneto.