“Ricordi di un sacerdote esorcista non più giovane” è il sottotitolo della raccolta di pensieri, riflessioni, brani di conferenze, poesie raccolte da don Mario Borretti, da oltre cinquant’anni parroco di San Donato a Livizzano, una chiesa semplice ma che spicca sull’alto di un monte, visibile quasi da ogni punto della valle cui garantisce protezione.

L’autore utilizza un linguaggio semplice anche quando affronta problemi complessi, primo tra tutti quello dell’esorcismo
e della lotta al maligno, contro il quale propone rimedi anch’essi semplici, ma molto efficaci: innanzitutto la Medaglia Miracolosa, per la quale l’autore nutre una particolare devozione (le ha anche dedicato una bellissima vetrata policroma nella sua chiesa); poi l’uso in casa di un’acquasantiera (magari all’ingresso) ed in camera da letto di un’immagine della “Mammina d’Oro” – come don Mario ama chiamare la Madre di Dio, facendoci gustare il Suo affetto e la Sua vicinanza – da porre meglio di fronte che in testa al letto, in maniera tale che sia la prima immagine guardata alzandosi e l’ultima addormentandosi; portare con sé un rosario, in maniera che la sua presenza ci protegga e ci spinga più frequentemente alla preghiera.

Ampio spazio è lasciato al problema del satanismo: dai molti giovani che, senza rendersene conto, si avvicinano a pratiche occulte sottovalutandone la pericolosità (anche una “semplice” seduta spiritica ha le sue conseguenze) a coloro che si rivolgono a maghi per fatture, molti sono coloro che hanno, consciamente o no, rapporti con il demonio. Comunque Don Mario, unico esorcista autorizzato della Toscana, sostiene che non si debba avere paura del diavolo, purché si possegga una fede salda: «è lui che ha paura di noi, soprattutto se ci rivolgiamo alla nostra Mammina d’Oro».

Il ricavato della vendita del libro, richiedibile all’editore ([email protected]) o direttamente in sacrestia (tel. 0571/671935), sarà destinato all’ampliamento dell’attuale chiesa parrocchiale che in un futuro non molto lontano vedrà sorgere una maestosa cupola, sulla cui sommità s’innalzerà in tutta la sua bellezza la statua della Madonna del Roseto Perpetuo di Maria, “signora e padrona di San Donato”: un altro modo per estendere la Sua protezione su tutta la valle.